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MALATTIE

GLAUCOMA

Si tratta di un insieme di malattie oculari molto differenziate tra loro, legate da alcuni tratti comuni, con eccezioni anche su questi ultimi, quali la pressione endoculare generalmente elevata e danni del campo visivo per sofferenza del nervo ottico nelle forme evolute. La forma più comune di glaucoma è presente nel 1.5% della intera popolazione. Considerando però che cresce proporzionalmente con l’età, si calcola che dopo i 70 anni sia presente nel 6-7% della popolazione italiana. Ha la caratteristica, molto subdola, di non dare disturbi soggettivi se non molto tardivamente: limitazioni del campo visivo, non più rimediabili. Può ricorrere nella famiglia di chi ne è affetto (ereditarietà).
La prevenzione del glaucoma consiste in una visita medica oculistica in età adulta, durante la quale per prassi si misura la pressione endoculare (tonometria) e si esamina lo stato del nervo ottico. Tale visita va consigliata in particolar modo se esistono casi di glaucoma in famiglia. Altri fattori di rischio sono la miopia e il ridotto spessore corneale (che viene misurato:vedi pachimetria corneale).
La diagnosi può avvalersi di mezzi strumentali che, oltre ad aiutare a superare le difficoltà diagnostiche, permettono di definire l’entità dell’eventuale danno già instaurato, così da meglio monitorarne l’andamento futuro e confermare la efficacia della terapia. Tali strumenti rilevano lo stato delle strutture oculari interessate (nervo ottico, fibre nervose): fotografia della papilla ottica, analisi tomografica della papilla ottica e delle fibre nervose (Heidelberg Retina Tomograph-H.R.T.; G.D.X.; O.C.T. delle suddette strutture e dello strato delle cellule ganglionari maculari), o misurano il grado di compromissione funzionale: esame del campo visivo.
La terapia consiste essenzialmente nell’abbassare la pressione endoculare: ciò generalmente utilizzando farmaci sotto forma di collirio. Quando questi non fossero sufficienti, si può ricorrere a trattamenti laser, o chirurgici.
Trattandosi di malattia cronica (a parte alcune forme di glaucoma) e a progressione generalmente lenta), i controlli della pressione endoculare e delle condizioni del nervo ottico e del campo visivo vanno controllate periodicamente.

LE MALATTIE DEL VITREO

DISTACCO POSTERIORE DI VITREO
L’umore vitreo è un gel trasparente che riempie la camera vitrea, a stretto contatto con la retina. Nell’arco della vita, e più precocemente nel miope, la sua composizione può alterarsi e la sua fisiologica adesione alla retina e al nervo ottico può compromettersi, dando luogo a una serie di sintomi molto caratteristici, e costituendo a volte la causa di lesioni retiniche dovute a trazione di esso sulla retina (rotture retiniche e possibile distacco di retina).
I sintomi: “mosche volanti” traducono letteralmente il termine greco scientifico “miodesopsie”, percezione cioè di punti, o filamenti opachi che si muovono all’interno del campo visivo e che evocano appunto questa sensazione visiva. Ad esse possono associarsi visioni di lampi (termine scientifico: fosfeni). Di fronte al comparire di tali sintomi, è necessario mettersi al più presto in contatto con il proprio oculista. Se ciò non fosse possibile, meglio recarsi presso il Pronto Soccorso: si rende infatti necessario l’accurato esame della retina previa dilatazione della pupilla per la diagnosi e la esclusione di complicazioni retiniche.
MACULOPATIE DELLA INTERFACCIA VITREORETINICA
Si tratta di lesioni della macula dovute a trazioni su di essa da parte dell’umor vitreo (o meglio della membrana che lo contiene e che è a diretto contatto con la macula), o da parte di membrane che si formano sulla superficie interna della retina. Tra queste maculopatie trazionali ricordiamo il foro maculare, il foro maculare lamellare, la membrena epiretinica. Questo tipo di maculopatie è affrontabile chirurgicamente mediante l’intervento di vitrectomia: si asportano le membrane adese alla macula impedendo la progressione del danno e, spesso, migliorando la funzione.
ALTRE ALTERAZIONI DEL VITREO
Esistono poi altre alterazioni dell’umor vitreo che portano ad intorbidamenti più o meno compromettenti la visione: emorragie provenienti dai vasi retinici possono comportare EMOVITREO (“sangue nel vitreo”) associato o meno a patologia chirurgica della retina può richiedere l’intervento di VITRECTOMIA, così come altre forme di opacamento del vitreo. Vedi anche sotto la voce MIOPIA.

MIOPIA, IPERMETROPIA, ASTIGMATISMO, PRESBIOPIA

Questi difetti non sono da considerarsi, tranne in alcuni casi, delle patologie oculari. Per il loro trattamento si veda la cartella “terapie”.

MALATTIE DELLA RETINA